AUSCHWITZ RACCONTATO DA UNA RAGAZZA AUDIOLESA
Se si viene a scuola e si partecipa agli esami del terzo anno, sicuramente si sentirà prima o poi il racconto di ciò che Primo Levi dice nel suo libro “Se questo è un uomo” sulla deportazione degli ebrei nei campi di concentramento durante la II Guerra Mondiale, e questo racconto nei tanti anni di insegnamento ti diventa quasi abitudinario.
Ma se oggi lo senti per la prima volta da una ragazzina non udente, o meglio lo vedi dai gesti, dall’espressione, dallo sguardo, dal suo esprimere tutto il dolore che si può provare, guardandoti dritto negli occhi, e tutto ti viene tradotto immediatamente dall’Insegnante dei segni Lis, allora ti prende, ti colpisce forte, dentro, perchè lei non parla con i suoni, ma con il silenzio, perchè lei non si esprime con l’intensità della voce, ma con la forza dello sguardo, ed allora ascolti per 10 – 15 minuti e ti accorgi che i tuoi occhi iniziano ad arrossire e le prime lacrime ti scappano giù.
Terminano gli esami oggi alle 19:00, esci da scuola
e decidi: vado al
mare in bici, le onde sono alte
oggi, meglio non fare il bagno, si rimane lo stesso un’ora a passeggiare nella risacca e si ripensa a tutti i ragazzi che stanno affrontando gli esami, le loro ansie, i loro timori, ………….. e poi ti fermi ancorandoti tra la sabbia bagnata e ripercorri “il colloquio” della ragazzina non udente, che con i suoi soli gesti così espressivi ti ha regalato tanto.
Grazie ragazzina per quello che mi hai regalato oggi, ………….
Un insegnante