LIBERA-MENTE AL SAN PIETRO

Nella Sala delle Conferenze del Complesso Monumentale di San Pietro di Marsala, gremita di adolescenti, insegnanti, genitori e Autorità si è svolto, martedì 24 aprile scorso, l’evento conclusivo del Progetto “Libera – Mente”, promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza in collaborazione con l’Istituto “Opera Don Calabria” e condotto a termine dagli alunni delle classi II della Scuola Secondaria di I Grado dell’I.C. “Mario Nuccio”. AMICI SI PUO’

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Alla presenza dell’Assessore all’istruzione del Comune di Marsala Anna Maria Angileri, del funzionario delegato dell’Ufficio dell’Autorità Garante Dott.ssa Maria Luisa Scardina, dei rappresentanti della Prefettura di Trapani Dott.ssa Laura Gandolfo e Massimiliano Zanca, della Coordinatrice del Progetto Dott.ssa Maria Vittoria Caiozzo e della Dirigente scolastica Mariella Parrinello, i 14 peer educators hanno dato il via all’evento conclusivo di un lungo percorso di formazione sulle Tecnodipendenze.img_5457
Forse la platea si aspettava una conferenza tradizionale, in cui gli addetti ai lavori, professori o esperti in materia, avrebbero trasmesso delle nozioni in modo frontale e cattedratico: niente di tutto ciò! Con l’ausilio di slides, appositamente preparate sotto la guida e la supervisione delle docenti Prof.ssa Daniela Sturiano e Prof.ssa Annalisa Giglio Bonafede, i 14 peer educators, emozionati ma al tempo stesso sicuri e disinvolti, hanno abilmente divulgato presso un pubblico di giovani ciò che avevano imparato sull’argomento. L’aspetto sicuramente più innovativo e qualificante di questa modalità di divulgazione infatti, consiste proprio nel suo caratterizzarsi come esperienza educativa “di giovani tra i giovani”: sono stati i ragazzi stessi che, una volta formati sull’argomento, hanno formato a loro volta i loro coetanei, gli alunni delle scuole medie del centro cittadino Mazzini, Garibaldi-Pipitone e Sturzo-Asta. Questi ultimi si sono mostrati particolarmente interessati alla tematica trattata e molto partecipi al dibattito: a conferma del fatto che quando sono i giovani a farsi latori di un messaggio verso i loro coetanei, hanno ai loro occhi maggiore credibilità di quanto ne abbiano gli adulti.
Il progetto aveva un duplice obiettivo: in primo luogo esplorare quali fossero le moderne “tecnodipendenze”, imparare a riconoscerle e a classificarle (dipendenza da web, cellulare, social network, cyberbullismo, gioco on line, ecc…), per scongiurare il rischio di cadere in certe trappole dalle quali, a volte, neanche gli adulti sanno difendersi; in secondo luogo, divulgare il risultato della loro esperienza promuovendo, attraverso il fotoromanzo “Amici si può! Storia d’amicizia, bulli, web e musica pop”, le innumerevoli opportunità che le nuove tecnologie offrono e mostrando quali possano essere gli usi alternativi, sani e virtuosi della tecnologia stessa.

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La scelta, forse un po’ “vintage “, di realizzare un fotoromanzo, come spiega la Dirigente Mariella Parrinello, nasce dal desiderio dei ragazzi di utilizzare una modalità di comunicazione che “sa un po’ di antico e di genuino”, ma che nello stesso tempo si avvale della tecnologia per trasformare una muta foto in un “fumetto”: il risultato é stato un esperimento originale e creativo che oltretutto, nella fase di progettazione, ha mobilitato numerose e importanti competenze (l’ideazione della vicenda, la stesura e la sceneggiatura della trama, l’individuazione degli ambienti, la scelta dei personaggi e l’attribuzione dei ruoli; l’abilità nello scattare le foto e la competenza digitale nell’assemblarle e trasformarle in un fumetto). E così, dalla loro fantasia, sono nati Federico il cyberbullo e Lorenzo la povera vittima, e i tanti altri personaggi secondari che insieme a loro vivono una storia che racconta quanto le tecnodipendenze siano sintomo di un malessere profondo e quanto invece nella vita possano aiutare l’amicizia, la solidarietà, una passione forte come quella per la musica che, condivisa anche attraverso internet ma “in modo sano”, può portare molto lontano…
Un momento di grande soddisfazione é stato quello in cui la Dott. ssa Scardina, ha annunciato pubblicamente che un elaborato realizzato nel corso di questo progetto dall’alunna Zoe Milazzo, della classe IIA, sarà inserito nella Relazione Annuale 2017/2018 al Parlamento dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: motivo di orgoglio per i familiari e per gli insegnanti che conoscono bene il valore della propria alunna.
img_5399Per finire, grande l’entusiasmo in sala al momento della presentazione del back stage del percorso di formazione e delle fasi di realizzazione del fotoromanzo che hanno lasciato intravedere, in modo divertente e leggero, quanto lavoro e quanto impegno abbiano profuso alunni, docenti e formatori in un vero e proprio lavoro di squadra, destinato ad uscire fuori dalle aule scolastiche e ad assolvere al suo obiettivo primario di divulgazione di sani e corretti stili di vita presso l’intera comunità, come hanno sostenuto le docenti Daniela Sturiano e Annalisa Giglio Bonafede, particolarmente attente nel promuovere, ogni qualvolta sia possibile, percorsi di cittadinanza attiva e consapevole.
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