Progetto “Non cadere nella Trappola”
Si é svolto nella mattinata di giovedì 30 maggio, presso l’Aula Musica dell’I.C. “Mario Nuccio” l’evento conclusivo del Progetto “Non cadere nella trappola” , promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga e realizzato dal Consorzio Solidalia (capofila), la Prefettura di Trapani, il Comune di Marsala, l’Unione dei Comuni Elimo Ericini, il Comune di Campobello di Mazara, l’ASP Trapani, le Associazioni MediAzione e Amunì Step by Step. Il progetto era volto ad approfondire il tema della prevenzione all’uso delle sostanze stupefacenti e a sviluppare una maggiore consapevolezza nelle nuove generazioni sui rischi del web, favorendone, invece, un uso creativo e costruttivo.
Quello realizzato dalla nostra scuola è uno dei numerosi percorsi laboratoriali avviati in vari istituti secondari del nostro territorio.
Per la nostra scuola non é la prima volta che si affronta questo tema, grazie alla disponibilità della nostra dirigente, Dott.ssa Mariella Parrinello, sempre favorevole ad iniziative del genere, volte a prevenire e contrastare sia le dipendenze per così dire “tradizionali”, sia quelle nuove ed altrettanto insidiose, come le tecnodipendenze, con il variegato novero di rischi che comportano (dalla dipendenza dal web, all’isolamento al cyberbullismo).
Così, dopo la bellissima esperienza l’anno scorso con il Progetto “Liberamente” promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, quest’anno gli alunni delle terze classi delle sezioni A, B , C e D hanno avuto la possibilità di compiere un percorso durato diversi mesi, scandito da incontri di sensibilizzazione con l’ausilio di esperti fra cui il l’assistente sociale Laura Gandolfo della Prefettura.
Inoltre gli operatori di progetto dell‘Associazione Amunì (Lijia Genovese, Viviana Alessi e Anna Laura Casano), hanno lavorato insieme agli alunni sulla gestione delle emozioni e su un uso positivo e consapevole delle nuove tecnologie, le quali naturalmente non vanno demonizzate o bandite dalla loro vita quotidiana, bensì utilizzate in modo critico, utile, anche creativo. A questo scopo, i 20 ragazzi delle quattro terze che hanno partecipato al progetto, nelle vesti di “peer educators“, dopo aver restituito ad una platea di alunni, insegnanti e genitori i risultati di questa esperienza, hanno mostrato il “prodotto finale” del percorso: un bellissimo video in cui alcuni ragazzi, intrappolati tra i fili di una rete in quanto vittime di diverse dipendenze (videogiochi, alcol, fumo, dipendenza dal web), vengono “liberati” a poco a poco da chi offre loro delle alternative: amicizia, compagnia, musica, danza, sport, al grido di “La rete siamo noi, mai più una trappola ma un sostegno!”.
Mai slogan fu più azzeccato!